martedì 24 giugno 2008

RECENSIONE di Cristina Contilli a CINQUANTA POESIE

Il libro di Anna Ventura è una dimostrazione interessante di come la poesia possa trasformarsi in un dialogo a distanza tra persone che condividono la stessa poesia per la parola e per le sue implicazioni culturali ed esistenziali.

Questo libro, come spiega l’autrice nella prefazione, è nato, infatti, dal suo scambio di testi con il poeta francese Paul Courget che l’autrice non ha mai conosciuto di persona, ma con cui intrattiene da tempo una relazione epistolare.

Scrive, infatti, la Ventura nella prefazione: “Non avrei mai pensato che da questo scambio epistolare potesse scaturire un libro; mi accorgo oggi, che il libro c’è, e che deve nascere, come tutte le creature mature per farlo. Per me questo libro è importante: è il segno che la mia poesia è andata “oltre”: oltre la culla abruzzese, in cui è nata; oltre tutte le altre regioni italiane, in cui si è diffusa, oltre le occasioni che l’hanno portata anche in molti paesi europei e americani, per approdare, finalmente, in Francia, la meta più ambita: perché è lì, la patria della bellezza segreta, dell’amore al dettaglio minimo, che solo l’occhio esercitato può cogliere: la terra dei campi di lavanda e delle vetrate policrome; della carta da parati e dei poeti cortesi; la terra, dove non a caso, Leonardo ha lasciato le sue spoglie e la Gioconda.”

Le poesie della Ventura descrivono emozioni e luoghi sia vicini sia lontani (come Creta o la Spagna), raccontati con tocco musicale e leggero.

Cristina Contilli

http://www.literary.it/dati/literary/contilli/cinquanta_poesie.html

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